UI/UX

Smart Home: Il confine sottile tra "Futuro" e "Ho speso 500€ per una lampadina"

Uno studio UX rivela cosa vogliono davvero gli utenti dalla domotica. Spoiler: salvare la vita al gatto vale più di un grafico colorato.

3 min di lettura
Smart Home: Il confine sottile tra "Futuro" e "Ho speso 500€ per una lampadina"

Il mercato della Smart Home vale 130 miliardi di dollari e punta al trillione entro il 2033. Eppure, ammettiamolo: la maggior parte delle app per la domotica sono un incubo di usabilità.

Un recente studio basato su diary study (utenti che registrano le loro interazioni per settimane) ha svelato cosa spinge davvero le persone a riempirsi la casa di sensori. Non è la tecnologia per sé. Sono 5 bisogni primari. E se sviluppate software o prodotti IoT, dovreste stamparveli in ufficio.

1. Pigrizia Ottimizzata (Convenience)

Il marketing parla di "automazione", ma l'utente medio pensa: "Posso far partire il caffè senza uscire dalle coperte?". Se la tua app richiede 5 tap per accendere una luce, ho fatto prima ad alzarmi. La "frizione cognitiva" uccide l'adozione. L'utente vuole multitasking, non micro-management.

2. La sindrome del "Control Freak" (Safety)

Sapere che casa tua non sta andando a fuoco mentre sei in vacanza non ha prezzo. Ma attenzione: gli utenti non vogliono guardare telecamere 24/7. Vogliono essere disturbati solo se c'è un problema reale.

3. ROI (Saving Money)

Qui casca l'asino (e la UX). Molti comprano termostati smart per risparmiare. Ma se l'app mi mostra grafici incomprensibili sui "kilowattora" senza dirmi cosa fare, è inutile. Bad UX: "Hai consumato 15kWh". (E quindi?) Good UX: "Hai speso 15€ in più perché hai lasciato l'AC accesa. Clicca qui per impostare la modalità Eco".

4. L'importanza dei Dati (La storia del Gatto)

Questa è la perla dello studio. Un partecipante ha scoperto che il suo gatto era diabetico grazie a... una lettiera smart. Il dispositivo ha notato un cambiamento nelle abitudini dell'animale e ha inviato un alert specifico. Lezione per i Dev: I dati grezzi non servono a nulla. L'utente vuole insights. Non dirmi "peso gatto: -200g". Dimmi "Il tuo gatto sta dimagrendo troppo velocemente, chiama il veterinario".

5. Mood Engineering (Ambiance)

Non sottovalutate le luci RGB. La gente vuole premere un tasto e passare da "Ufficio" a "Relax". Qui vince l'orchestrazione: nessuno vuole settare 10 lampadine una per una.

L'Output di Graffico 🔴

Perché ne parliamo? Perché in Graffico odiamo le dashboard piene di numeri che nessuno legge. Progettare per la Smart Home significa capire che l'utente non vuole "gestire dispositivi". Vuole gestire la sua vita.

Se state costruendo un prodotto IoT, ricordate:

  • Automazioni "Permissive":

    Se cambio idea, l'app non deve andare in crash.

  • Contesto:

    Non suggerirmi di accendere il riscaldamento se fuori ci sono 30 gradi.

  • Scene, non Device:

    L'utente pensa "Vado a letto", non "Spegni luce A, chiudi porta B, abbassa termostato C".

Costruiamo sistemi che lavorano per noi, non tamagotchi costosi da accudire.

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